CLICK AND LOOK (omaggio al regista Ermanno Olmi)

Post più popolari

lunedì 28 ottobre 2013

Stati Uniti sempre uniti con me

Stati Uniti davvero sempre uniti con me tramite il mio blog. Non mancate mai di visitarmi e sono davvero contenta di questo!
Un piccolo regalo a Voi con un immagine di un' attrice  italiana: Anna Magnani. Guardate il viso non più fresco eppur così espressivo. Al suo truccatore un giorno disse: "Le rughe non coprirle che ci ho messo una vita a farmele venire"







United States  always united with me through my blog. Never fail to visit me and I'm really happy about this!
A small gift to you with a picture of an Italian actress Anna Magnani. Look at your face no more fresh and yet so expressive. At her makeup artist once said: "The lines do not cover it took me a lifetime to get me to come"


martedì 22 ottobre 2013

Nella confusione dell'Italia di oggi un ... pensiero mi sovviene ad ampliare lo stretto orizzonte

Viva Verdi!

Nella confusione dell'Italia di oggi ... un pensiero mi sovviene ad ampliare lo stretto orizzonte.

Ecco il testo del "Va', pensiero" del grande compositore Giuseppe Verdi. E' un coro molto conosciuto, collocato nella parte terza del Nabucco (1842)
E' la preghiera che gli Ebrei rivolgono per la loro Patria.

Il coro è stato interpretato come una metafora della condizione dell'Italia, assoggettata all'epoca al dominio austriaco; la censura di Vienna avrebbe certamente impedito la circolazione del brano, e da ciò scaturisce la scrittura allegorica.

E' stato proposto anche come inno nazionale italiano, con alcune eventuali modifiche al testo originale, ritenuto però poco adatto perché è il canto di un popolo diverso dall'italiano (gli antichi ebrei). 


Va', pensiero

Va', pensiero, sull'ali dorateVa', ti posa sui clivi, sui coll,ove olezzano tepide e mollil'aure dolci del suolo natal!Del Giordano le rive saluta,di Sionne le torri atterrateO mia Patria, sì bella e perduta!O membranza sì cara e fatal!Arpa d'or dei fatidici vati,perché muta dal salice pendi?Le memorie del petto riaccendi,ci favella del tempo che fu!O simile di Solima ai fati,traggi un suono di crudo lamento;o t'ispiri il Signore un concentoche ne infonda al patire virtùche ne infonda al patire virtùal patire virtù!






mercoledì 16 ottobre 2013

Pasta con pesto buonissimo

FARE IL PESTO buono e fresco da servire con pasta fresca come le trofie o altro tipo

Ingredienti base:
basilico (un bel mazzo fresco),
una manciata di pinoli (si trovano al supermercato),
olio extra-vergine, 
uno spicchietto d'aglio,
sale quanto basta, 
una buona manciata di pecorino grattuggiato (si trova al supermercato in sacchetti già grattuggiato)
una buona manciata di formaggio grana grattucciato.

Mettere nel frullatore le foglie belle pulite con l'olio (quanto basta) aggiungere i pinoli, un po' di sale e i formaggi.
Frullare il tutto fino ad ottenere un composto morbido e profumato. Nel caso aggiungere altro olio a filo.

Risultato garantito!





Il pesto è molto buono da mangiare in estate ma è un modo anche adesso di mangiare qualcosa di gustoso (almeno fino a quando si trova facilmente il basilico fresco).

lunedì 14 ottobre 2013

La Scartegina


Veniva a trovare la mia nonna materna (Maria Giulia conosciuta come Mariett). Era sempre e tutta vestita di nero. Piccola, gambette strette che sotto la gonna o il grembiule nero si muovevano veloci a piccoli scatti, capelli grigi e soffici raccolti sulla nuca con una sorta di chignon morbido. Intorno al viso ciuffi ribelli formavano una sorta di ghirlanda grigia al viso. Viso magro con occhi mobili, la bocca sdentata, visibilmente ritratta per cui, il mento aguzzo e stretto sporgeva come un piccolo tetto sul di lei petto.
La Scartegina, così veniva chiamata ricordo che di nome facesse Virginia.
Il suo lavoro era diventato il suo nome. Scarteggiare significa cardare la lana. E di quei tempi la lana di pecora era davvero pregiata per fare materassi e trapunte sui letti. E' un lavoro che adesso fanno in pochi anche se qualcuno ancora resiste. Il materasso di lana necessita periodicamente di essere rifatto e la lana va scarteggiata, cardata, passata in un macchinario che nell'andare avanti ed indietro la rende morbida, soffice e ripulita dalla polvere.







La cardatura è un'operazione che precede il processo di filatura della lana. Consiste nel liberare dalle impurità, districare e rendere parallele le fibre tessili, al fine di permettere le successive operazioni di filatura.
Deve il suo nome alla pianta del cardo, anticamente le infiorescenze seccate del cardo dei lanaioli (che sono coperte di aculei) venivano usate per questo lavoro.


La Scartegina
sapeva fare i fiori di carta molto bene. Ad esempio le rose di cartapesta rosa con il gambo verde e la foglietta così come le riusciva benissimo il garofano. La cartapesta colorata era tagliuzzata ad imitare la corolla del garofano. Era una donna non sposata che viveva sola. Non l'ho mai vista triste ed un giorno se n'è andata in silenzio senza disturbare nessuno.




venerdì 11 ottobre 2013

incontri


Ogni tanto penso a persone che ho conosciuto, anche poco, ma che sono rimaste impresse nella mia mente per qualche motivo. Anche incontri fatti lontano nel tempo dei quali non saprei neanche spiegarmi il perché del così vivo ricordo. Un'espressione del viso, i vestiti, un odore, un modo di raccontare ... piccole cose che lasciano segni. Sarebbe bello dedicare a qualcuno di loro una cornice di ricordo, due parole in croce a interpretare e far immaginare, o anche semplicemente a ricordare, la persona.




un ricordo di Lucio



EMOZIONI

Seguir con gli occhi
un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare
e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare
un sottile dispiacere.
E di notte passare con lo sguardo la collina
per scoprire
dove il sole va a dormire.
Domandarsi perché quando cade la tristezza
in fondo al cuore
come la neve non fa rumore
e guidare come un pazzo a fari spenti
nella notte per vedere
se poi è tanto difficile morire.
E stringere le mani per fermare
qualcosa che
è dentro me
ma nella mente tua non c'è...
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni.

Uscir nella brughiera di mattina
dove non si vede a un passo
per ritrovar se stesso.
Parlar del più e del meno con un pescatore
per ore e ore
per non sentir che dentro qualche
cosa muore...
E ricoprir di terra una piantina verde
sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa...

E prendere a pugni un uomo solo
perché è stato un po' scortese
sapendo che quel che brucia non son
le offese.
E chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che
è dentro me
ma nella mente tua non c'è...
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni.



cantata - come lui sapeva fare non con grande voce ma con grande pathos -
da Lucio Battisti 







martedì 8 ottobre 2013

uno su mille ce la fa

UNO SU MILLE

Se sei a terra non strisciare mai

se ti diranno sei finito… non ci credere
devi contare solo su di te

Uno su mille ce la fa
ma quanto è dura la salita
in gioco c’è la vita

Il passato non potrà
tornare uguale mai
forse meglio perché no, tu che ne sai
non hai mai creduto in me
ma dovrai cambiare idea

La vita è come la marea
ti porta in secca o in alto mare
com’è la luna va

Non ho barato né bluffato mai
e questa sera ho messo a nudo la mia anima
ho perso tutto ma ho ritrovato me

Uno su mille ce la fa
ma quanto è dura la salita
in gioco c’è la vita

Tu non sai che peso ha
questa musica leggera
ti ci innamori e vivi ma ci puoi morire quando è sera
io di voce ce ne avrei
ma non per gridare aiuto

Nemmeno tu mi hai mai sentito
mi son tenuto il mio segreto
tu sorda e io ero muto

Se sei a terra non strisciare mai
Se ti diranno: sei finito… non ci credere
Finchè non suona la campana vai 

Gianni Morandi




Leonardo da Vinci
uno sguardo che sa andare oltre



lunedì 16 settembre 2013

W l'Inghilterra - anni 70 Claudio Baglioni


prego sali sali pure ... 

no non mastico l'inglese 
I don't speack ... so solo qualche frase ... 
è carina da morire! 
quanta roba porcaloca 
la "camilla" ... yes my car .... 
qui mi si sbarca 
ride pure 
se non ha capito niente 
le lenticchie ... 
sul nasino un po' all'insù ... 
i capelli un po' arruffati 
senza trucco senza inganno ... 
sacco a pelo 
scatolette 
gira il mondo tutto l'anno ... 
e poi "cià" un'abbronzatura 
che ti frega anche un bagnino 
io al contrario 
sembro proprio un latticino ... 
do you smoke? vuoi sigaretta? 
che ti ridi? vuoi fumare? ... 
mi fa gola ... 
non capisce ... ma è un amore ... 
cosa pensi dell'Italia? 
do you like? 
come si dice? 
come nome le starebbe bene Alice 
poi sorride 
ride 
e poi sorride ancora 
penso che mi ha preso proprio in simpatia ... 
faccio un po' di "manomorta" 
lascio un po' ... 
le cose al caso ... 
l'avvicino dolcemente 
senza darci un grande peso ... 
sotto un sole da deserto ... 
sull'asfalto arroventato ... 
il mio viaggio 
è cominciato ... insieme a lei 
viva viva 
viva l'Inghilterra 
pace 
donne 
amore 
e libertà 
viva viva 
viva l'Inghilterra 
ma perché non sono nato là ... 
mah chissà 
grazie della collanina 
thank you! 
grazie grazie tante 
please 
mi reggi un attimino tu il volante? 
"let it be ... let it be ..." 
scusa tanto la pronuncia ... 
con la "scusa" 
le do un bacio sulla guancia ... 
la mia mano 
sotto la sua camicetta 
lei mi guarda ... 
poi non mi sorride più 
mi fa gesto di fermare 
prende tutte le sue cose 
quindi un gesto ... 
come dire 
"vacci solo a quel paese" 
ho sbagliato qualche cosa? 
boh! 
forse un pelo di etichetta 
ma non era la regina Elisabetta 
viva viva 
viva l'Inghilterra 
pace 
donne 
amore 
e libertà 
viva viva 
viva l'Inghilterra 
ma perché non sono nato là ... 
mah chissà 

martedì 13 agosto 2013

do przyjaciół Polski

Dziś wielu Polaków poszły ode mnie ... dziękujemy za wizytę i życzę szczęśliwego Ferragosto nadchodzi. Baw się dobrze i cieszyć się wakacje w zdrowy sposób.








Malgrate (Lecco) nowy jeziorne

Malgrate (Lecco) nuovo lungolago

oggi sono passati da me molti polacchi ... grazie della visita e un augurio di Buon Ferragosto ormai prossimo. Divertitevi e godete delle ferie in modo sano.

lunedì 12 agosto 2013

L'oro dei sardi


L'oro dei Sardi è il loro mare. Chi l'ha visto sa di che cosa parlo: colori e trasparenze che ti fanno pensare che il paradiso è già tra noi nella natura con tutta la sua affascinante bellezza.

Per me esiste il colore mar di Sardegna: è quello che vedi al largo, quando sei su una barca che ti fa ammirare le calette e le isole intorno. 
Dovrebbero farne un marchio: color mar di Sardegna.
Così come giustamente c'è il rosso Valentino o il bianco Biagiotti ...





Questo "oro" andrebbe conservato e tutelato in tutti i modi.
Non è possibile vedere che la raccolta differenziata è solo un optional che quasi nessuno fa.
Nello stesso sacco persino il vetro e la plastica!
Mi piange il cuore. Qui nel nord Italia andiamo a dividere il pezzetto di carta da riciclare da tutto il resto ...  
Ma che Italia differenziata è?


giovedì 23 maggio 2013


La quiete dopo la tempesta

di Giacomo Leopardi 

Passata è la tempesta:
odo augelli far festa, e la gallina,
tornata in su la via,
che ripete il suo verso. Ecco il sereno
rompe là da ponente, alla montagna;
sgombrasi la campagna,
e chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
risorge il romorio
torna il lavoro usato.
L'artigiano a mirar l'umido cielo,
con l'opra in man, cantando,
fassi in su l'uscio; a prova
vien fuor la femminetta a còr dell'acqua
della novella piova;
e l'erbaiuol rinnova
di sentiero in sentiero
il grido giornaliero.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
per li poggi e le ville. Apre i balconi,
apre terrazzi e logge la famiglia:
e, dalla via corrente, odi lontano
tintinnio di sonagli; il carro stride
del passegger che il suo cammin ripiglia.
Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
quand'è, com'or, la vita?
Quando con tanto amore
l'uomo a' suoi studi intende?
O torna all'opre? o cosa nova imprende?
Quando de' mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d'affanno;
gioia vana, ch'è frutto
del passato timore, onde si scosse
e paventò la morte
chi la vita abborria;
onde in lungo tormento,
fredde, tacite, smorte,
sudàr le genti e palpitàr, vedendo
mossi alle nostre offese
folgori, nembi e vento.
O natura cortese,
son questi i doni tuoi,
questi i diletti sono
che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
è diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
che per mostro e miracolo talvolta
nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana
prole cara agli eterni! assai felice
se respirar ti lice
d'alcun dolor: beata
se te d'ogni dolor morte risana.


martedì 21 maggio 2013

Evviva il Nepal evviva!


Da molto lontano qualcuno ha bussato alla mia porta del blog.
Non so chi sei e come mai sei capitato qui ma, soltanto perché l'hai fatto ti ringrazio e desidero inviarti questo dono.


From far away there was a knock at my door the blog.
I do not know who you are and why you've come here, but only because you did thank you and I wish to send you this gift.


     - Il Monte Resegone -


Miracolo


Miracolo. Cosa vuol dire questa parola?

Fenomeno eccezionale non spiegabile con le leggi naturali conosciute e attribuito all'intervento diretto di Dio.
Fenomeno che si verifica in contrasto con le leggi naturali e testimonianza dell'intervento di un potere soprannaturale.

  • Nella teologia cattolica, fatto sensibile compiuto da Dio, direttamente con il suo intervento o per intercessione della Madonna o dei santi, per manifestare il suo potere e consolidare la fede umana.
    Cosa incredibile, evento fuori dell'ordinario.


  • Abbiamo notizia di grandi miracoli avvenuti e non spiegabili ai tempi di Gesù: pensiamo ad esempio al miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci (Giovanni capitolo 6). Davvero grande e da lasciare meravigliati tutti ancora oggi quando lo si legge!
    Ma anche in epoche molto più vicine fatti incredibili sono accaduti a persone assolutamente normali e magari anche non credenti. 
    Ci sono anche tanti fatti eccezionali che si possono vedere solo con gli occhi aperti allo stupore perché altrimenti la vita passa di sfuggita e quasi di routine.

    Anche una vita nuova è sempre per miracolo! La scienza spiega molto dei processi creativi e grandi scienziati ci hanno aiutato  a scoprire quanto la materia e l'antimateria è a sua volta composta da altro ... ma ad un certo punto occorre stare in attesa di quella componente di mistero che opera nell'Universo. 
    E qui ci si ferma con meraviglia a contemplare il grande miracolo di cui siamo noi parte stessa.








    ,

martedì 2 aprile 2013

PRIMAVERA IN VERSI POETICI


Aprile


Aprile, il gran pittore,
va a spasso col pennello
e mette già colore

per fare il mondo bello.
Dipinge col celeste
l’occhietto ai fiordalisi;
col bianco fa la veste
dei candidi narcisi;

alle margheritine
mette nel cuore il giallo;
alle campanelline

dà un tocco di corallo.
Di luce e di colore
veste la terra intera.
Poi domanda il pittore:
-Ti piace, o primavera?


ANGIOLO SILVIO NOVARO
 
Che dice la pioggerellina di Marzo?

Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto, sul fico e sul moro
ornati di gèmmule d’oro?

Passata è l’uggiosa invernata,
passata, passata!
Di fuor dalla nuvola nera,
di fuor dalla nuvola bigia
che in cielo si pigia,
domani uscirà Primavera
guernita di gemme e di gale,
di lucido sole,
di fresche viole,
di primule rosse, di battiti d’ale,
di nidi,
di gridi,
di rondini ed anche
di stelle di mandorlo, bianche...

Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto, sul fico e sul moro
ornati di gèmmule d’oro?

Ciò canta, ciò dice:
e il cuor che l’ascolta è felice.



ALLEGORIA DELLA PRIMAVERA -AFFRESCO
ALLEGORIA DELLA PRIMAVERA -AFFRESCO



venerdì 29 marzo 2013

antiche orazioni



Brevi invocazioni del mattino
 
Signur, vutim
Angel custodi custodim
Me, el me pà e la mia mamm
E teucc quei de la mia cà
 
Signur tegnim luntan
Del pecà e de tueutt i pericul
Riguardem dal sass pendent
Da l’acqua curent
E dal foeuc ardent


Queste ultime le recitava anche mia mamma: 
Crus Santa, Crus degna
Che me salva e che me segna
Che me dà la buna via
De salvà l’anima mia

Acqua santa che me bagna
Spiritu Sant che me cumpagna
Brüta bestia va via de che
Spiritu Sant, vé scià cun me.




sabato 9 marzo 2013

Grazie Ucraina!


З Україною!

Я бачив, що сьогодні багато людей з України зріс з мого блогу ...
Ви дуже багато / багато, і я хотів би запропонувати вам невеличкий подарунок.
Зараз я думаю про це ....
Великий привіт.


Grazie Ucraina!
Ho visto che oggi tante persone dall'Ucraina sono passati dal mio blog ...
Siete davvero tanti/tante e vorrei offrirvi un piccolo regalo.
Adesso ci penso e ....
Un grande ciao.

Lago di Pusiano

martedì 19 febbraio 2013

Che cosa conta davvero nella nostra vita?


Che cosa conta davvero nella nostra vita?


Le tentazioni del diavolo continuano ogni giorno nel tessuto normale delle nostre giornate. Anzi proprio lì, tra le cose e gli accadimenti della vita insidia maggiormente. Ad esempio facendo silenzio nelle nostre coscienze e facendoci accettare senza obiezioni  situazioni che sentiamo intimamente fuori posto ma che ci appaiono ormai condivise da altri e per ciò stesse in qualche modo da accettare per non sentirci noi fuori posto nel mondo in cui viviamo. 

Incombe la proposta diabolica di “strumentalizzare Dio, di usarlo per i propri interessi, per la propria gloria e il proprio successo. E dunque, in sostanza, di mettere se stessi al posto di Dio, rimuovendolo dalla propria esistenza e facendolo sembrare superfluo”.
Con queste parole il Papa Benedetto XVI ci dice che i cristiani devono “superare la tentazione di sottomettere Dio a sé e ai propri interessi”, malgrado le “prove” che la società impone al cristiano. Ci ha ricordato che "non è facile essere fedeli al matrimonio cristiano, praticare la misericordia nella vita quotidiana” opporsi “pubblicamente a scelte che molti considerano ovvie”, come l'aborto, l'eutanasia o la selezione degli embrioni. Per questo, “la tentazione di metter da parte la propria fede è sempre presente e la conversione diventa una risposta a Dio che deve essere confermata più volte nella vita”.



sabato 5 gennaio 2013

La Befana


... la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte
col vestito e la sottana,
viva, viva la Befana!

Da bambina ho visto fare la befana con l'utilizzo della mola (strumento per camino).
In pratica uno straccio, una calza attorno e lasciata al camino il giorno della befana per suscitare curiosità ai piccoli.

Ho replicato lo spunto negli anni con l'aggiunta di piccoli elementi caratterizzanti e penso sia qualcosa che resta nei ricordi infantili.
Come ho fatto? Semplice: la base è sempre la mola, nella parte alta è di solito tondeggiante e perciò lì si mette una sorta di fazzoletto legato al collo (ad esempio un tovagliolo di stoffa rosso o natalizio); nel tondo posizionate un cartoncino ritagliato con gli occhi, il naso, la bocca (il tutto fatto con imprecisione, tratti non troppo puliti, si possono utilizzare anche dei gessetti colorati oppure pennarelli), come vestito usate un grembiule da cucina un po' colorato e legato intorno; infine aggiungete un sacchetto di iuta, quasi da sembrare in spalla alla Befanetta, con dentro qualche dolcetto, mandarino, noci e arachidi.
La mola va lasciata accanto al camino (per chi ce l'ha) oppure si possano trovare altre posizioni particolari. 

Sarà una bella sopresa per i vostri bambini.
Buona Befana a tutti!