CLICK AND LOOK (omaggio al regista Ermanno Olmi)

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lunedì 31 ottobre 2011

dolce da fare con poco e in poco tempo

LA CUTISCIA  (detta anche Cutizza)
Fine pasto o merenda gustosa 

E' un dolce che mi preparava mia mamma e l'ho riproposto alle mie figlie quando erano piccole per merenda.  Ricordo che alcune loro amiche una volta scoperto me lo chiedevano perchè è davvero gustoso, semplice e probabilmente poco conosciuto. 

Cosa serve: una ciotola, la farina bianca, un uovo, sale, scorza di limone se c'è, zucchero.
Spaccate l'uovo nella ciotola e con una forchetta mescolate, aggiungete la farina (una manciata) e mescolate. Aggiungete un pizzico di sale e un po' di scorza di limone. Mescolate sempre finché il tutto diventa una pastella senza grumi e bella morbida.
In una padella (va benissimo antiaderente) versate un po' d'olio di semi leggero e scaldatelo.
Poi immergete la pastella e fatela cuocere di qua e di là come una frittata.
Togliete la cutizza, adagiatela sulla carta tipo scottex  o un tovagliolo (così l'unto si assorbe bene) e cospargetela di zucchero. 
Dividete in spicchi o a metà e servite bella calda.

C'è una variante che rende la cutiscia autunnale e saporita. 
Bisogna aggiungere in cottura alcuni acini di uva nera (ci vorrebbe l'uva americana).
Tutto il resto rimane uguale.
Assaggiate e ditemi se non è una vera leccornia.


giovedì 27 ottobre 2011


                                                  Monterosso e Vernazza




Mare stupendo, luoghi che ti incantano ... Possiamo fare qualcosa per rivederli così?
Solidarietà alle persone  che stanno cercando di salvare il salvabile.

mercoledì 26 ottobre 2011

FOR FRIENDS:

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Stiamo nel mondo, stiamo sul mondo

"Giro giro tondo casca il mondo casca la terra tutti giù per terra"

Non sono certo momenti facili, sta succedendo anche qui da noi di tutto, sembra che tutto smotti e non sappiamo più a quale certezze aggrapparci.
E' un passaggio d'epoca che ci porterà a cambiare abitudini, forse anche a ridimensionarci un po'.
Per qualcuno scendere di un passo non sarà troppo difficile, per altri, che stanno già in posizione  bassa, la condizione di dover scendere ancora, difficile e molto, risulterà.
Ci sarà almeno un'idea, un carattere, un comportamento comune che ci può legare negli sforzi di risalita da questa crisi?

La cantilena, che sta sotto il mappamondo, che da bambini si faceva in circolo tenendoci per mano ci ricorda che o ci salva insieme o insieme si casca.

martedì 25 ottobre 2011

Canzone d'autunno  di  Paul Verlaine 
(Testo francese e traduzione italiana) 


Chanson d'automne
 Les sanglots longs
 Des violons
 De l'automne
 Blessent mon coeur
D'une langueur
  Monotone.
 Tout suffocant
 Et blême, quand
  Sonne l'heure,
 Je me souviens
 Des jours anciens
  Et je pleure,
 Et je m'en vais
 Au vent mauvais
Qui m'emporte
 Deçà, delà,
 Pareil à la
  Feuille morte.




Canzone d'autunno


I lunghi singhiozzi

Dei violini
D'autunno
Mi feriscono il cuore
Con un languore
Monotono
Tutto affannato
E pallido, quando
Rintocca l'ora
Io mi ricordo
Dei giorni antichi
E piango
E me ne vado
Nel vento maligno
Che mi porta
Di qua di là
Simile alla
Foglia morta



lunedì 24 ottobre 2011

Aprire un libro e ...

Mi piace leggere, è per me come respirare, guardare. Negli anni ho cercato di lasciarmi coinvolgere nella scelta di leggere o meno un libro sulla scorta di dettagli quali un titolo, i colori della copertina, una forma ... 
Leggere è un piacere, almeno per quanto riguarda le letture libere, non imposte dallo studio o dal lavoro.
E allora se piacere deve essere l'istinto deve fare la sua parte ...
Ho scoperto così libri che mi hanno aggiunto qualcosa. 
Oppure ho chiuso libri semplicemente perché non rispondevano alle aspettative del momento.
Vi segnalo tre letture che per motivi molto diversi mi sono piaciuti, (solo l'ultima è recente di qualche giorno fa.)
"Il catino di zinco" di Margaret Mazzantini. 
Ha dei passaggi di lettura che vi faranno riflettere, riportando alla memoria magari anche parte del vostro vissuto. La scrittura dell'autrice è davvero moderna ed affascinante: per me una rivelazione. 
"La solitudine dei numeri primi" di Paolo Giordano. 
Due racconti che vi prenderanno al punto da voler assolutamente proseguire. Vi faranno riflettere sugli intrecci misteriosi dei percorsi di vita. Vi racconteranno di quanto i nostri comportamenti possono lasciare segni  a chi sta a noi vicino.
Il film, da me visto molto tempo dopo la lettura, ha dato colori e volti alla storia che nel leggerla è molto più complessa.
"La valle degli orsi" di Angiola Tremonti
Questa è una lettura che, secondo il mio parere, non si può mettere a confronto con una vera scrittrice qual'è ad esempio la Mazzantini sopra citata. 
Angiola Tremonti getta sulla carta la sua vita, la consegna con le sue intime qualità anche con disordine ma con toni così sinceri che non puoi non apprezzarla. Mentre la leggi  fuoriesce una donna coraggiosa e leale, l'amica che è sempre bello avere, magari scomoda per alcuni versi ma così sincera, montanara ...
Il cognome inevitabilmente ti porta al fratello, ma lei è così libera che si libera anche del fratello con amore.


domenica 23 ottobre 2011

l'amicizia leale scalda il cuore

Ritrovarsi per scambiarsi opinioni sulle proprie esperienze di vita, per confrontarsi sulle difficoltà del momento, sapendo che ciò che si dice è detto con lealtà.

mercoledì 19 ottobre 2011

A ogni giorno basta il suo affanno

Cerchiamo di fare bene ogni giorno quello che ci tocca.
Se abbiamo tanto da fare scriviamo una lista mettendo in ordine le cose da fare secondo la loro importanza.
Rimandiamo al giorno dopo ciò che è secondario.
Distribuiamo i compiti.
Se possibile dedichiamo una manciata del nostro tempo a qualcosa che non viene ripagato (una telefonata a una persona, una visita a qualcuno che ne ha bisogno, l'ascolto a  chi necessita di uno sfogo...)
Non sentiamoci indispensabili ma solo utili.
Gratifichiamoci con una sosta (una lettura, una pausa caffè, una passeggiata).



domenica 16 ottobre 2011

Regali di stagione

Castagne bollite con foglie d'alloro o caldarroste calde  posate su  foglia di verza?

sabato 15 ottobre 2011

linguaggi e comunicazioni

A volte succede:  qualcuno, qualcosa ti passa accanto, un odore ti sfiora e ti senti in un luogo del passato. Chi non ricorda un odore legato alla scuola primaria (colori, gessetti, minestre ...), un colore di un capo desiderato nell'adolescenza (per me un giallo di una casacca comprata da Sem), un profumo (il cassetto dell'intimo  di mia mamma), il ricordo dei primi profumi comprati,  ...
E che ne dite dell'odore della nebbia? della pioggia d'estate sull'asfalto? del mare vicino ad uno scoglio? Del prato appena tagliato? e del fieno asciutto in estate?  Che meraviglia di sensazioni!
E per i rumori: le foglie secche calpestate in autunno? La goccia di un rubinetto che perde? La voce di una mamma che chiama il suo bambino? Ben ha fatto un certo Adelmo Fornaciari ad inserire sul finale di una sua canzone proprio una mamma che chiama il figlio (sentitela questa canzone fino all'ultimo - Menta e rosmarino): quel finale è davvero suggestivo, si sente la cadenza dialettale ed il richiamo che mi riporta alle piazzette, alle strade dove un tempo tra bimbi si giocava fino a tardi e poi arrivava il richiamo di qualche madre che metteva fine alla giornata fuori casa).



venerdì 14 ottobre 2011

capire il perchè

E' normale porsi qualche domanda sui nomi. Anzi, dirò di più, studiare l'etimologia apre veramente finestre sugli argomenti e ti aggiunge qualcosa per meglio ricordare il nome stesso.
Nulla è a caso anche qui. Esempio: perchè la maschera di Venezia si chiama Pantalone? Non è carnevale ma vediamo di capire lo stesso.  Hum.... il simbolo di Venezia è il leone, i veneziani giravano parecchio e quando arrivavano in un nuovo posto "piantavano" nel senso letterale del termine il leone. (la loro bandiera)  ... Panta... leone ...  lone. Pantalone
Non è curioso?
E allora perchè Cantadè?
Beh! è una storia, nel vero senso della parola, dai sapori antichi che mi riaffiora dall'infanzia con tenerezza.
Magari un giorno la racconterò perchè, secondo il mio sentore, ne varrebbe la pena.
Ricordo un mio prof. di italiano che diceva che quando un sapere (anche  piccolo aggiungo io) si trasmette a qualcuno non perdi tu qualcosa ma lo moltiplichi. Quanto vale questo nella trasmissione del sapere scolastico, sul lavoro, nella vita!
Condividere non fa mai perdere. La gelosia del tutto per sè è sterile.

giovedì 13 ottobre 2011

Invito

Mi farebbe molto piacere ricevere in visita sul mio blog persone che stanno cercando un sorriso, una parola, un'immagine che scalda il cuore.
Finalità del sito è esclusivamente un rapporto amicale.
Chiedo pertanto a tutti di darci come regola generale il rispetto reciproco.


Dai, la vita è un viaggio e, per ben viaggiare, meglio avere valigie poco pesanti ...
Che ne dite?


In questo periodo dove, come una nuvola nera, sta sopra tutto la parola CRISI, penso che sia importante darci una scrollatina, godere delle piccole cose, impegnarci in prima persona a trovare cosa ognuno di noi può fare anche in piccolo  per migliore la nostra vita e di conseguenza quella di chi ci sta vicino.
Insomma non perdiamo la SPERANZA, anzi, appendiamo da qualche parte in casa un cartello con questa scritta e pensiamo che la vita continua, il fiume scorre e vedremo altri nuovi scenari.