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mercoledì 28 dicembre 2011

Fra.Ma: due sorelline


Tempo di vacanze. Spazi di tempo libero da dedicare ai piccoli anche raccontando loro storie.
Vi propongo allora questo mio racconto (che fa parte di un filone dedicato all'infanzia) con la speranza che possa rendere lieto qualche momento con i vostri figli.
 (I diritti sono riservati come per tutti gli altri testi pubblicati sul mio blog)

Due sorelline se ne stavano sedute su un tappeto nel soggiorno a giocare con uno scatolone che la mamma aveva preso all’uscita del supermercato tra gli imballi da smaltire.
Dopo averne osservate la forma e la dimensione, ci avevano fatto due grandi finestre e un portone d’ingresso. Con i colori stavano cercando di rendere la casetta bella e accogliente. E ci riuscivano anche bene!
Meglio di tanti giochi già costruiti le due sorelline con fantasia aggiungevano particolari che trasformavano l’imballo in una vera novità. La mamma si spostava tra la cucina e il soggiorno per preparare il pranzo e intanto con lo sguardo osservava i progressi  nella costruzione.
Nei giorni precedenti, poiché girava un topolino in giardino, il loro papà aveva messo un po’ di vischio su un pezzetto di legno con un boccone di formaggio. Lo scopo era d' ingannare il topo prendendolo per la gola ed … eliminarlo.
La mamma uscì in giardino e … ”C’è una gallinella qui attaccata al legno. Venite a vedere.”
“ Ma da dove arriva questa gallinella tutta nera? E’ piccola, è una gallinella americana. Dobbiamo liberarla. ”.
E, staccandola dal vischio sul legno,  rimase la sua coda un poco spelacchiata.
“Ma da dove è sbucata? Qui vicino nessuno ha un pollaio”.
“Beh, fa niente lasciamola stare. Qualcuno la cercherà o da sola tornerà al suo pollaio. Adesso è spaventata!”
Invece la bestiola liberata dall’incastro appiccicoso, se ne girava tranquilla nel piccolo giardino, beccheggiando qua e là, completamente a suo agio già dopo pochi minuti.
Era riconoscente della ritrovata libertà di movimento?
La famiglia era risultata simpatica e ospitale per il cibo subito a lei offerto?
La sera si avvicinava e con il buio la gallinella si sistemò vicino alla casa, dove ormai aveva capito che poteva trovare più caldo e riparo.
Trascorso un po’ di tempo la mamma disse alle due bimbe: “La gallinella non ci lascia. Sarebbe bello che ci facesse trovare l’uovo”
Dopo pochi giorni, la gallinella, quasi avesse capito di dover a quel punto ricambiare dell’ospitalità ricevuta, fece trovare il regalo nel grande vaso di cotto con i fiori che era posto in  un angolo del giardino. Eccolo lì l’atteso, insperato piccolo ovetto.
Poi continuò a giorni alterni a mantenere il suo impegno. Brava gallinella americana!
Le due sorelline cercavano l’ovetto,  lasciavano gli avanzi di cibo sempre allo stesso posto e si divertivano ad osservare i buffi e frenetici movimenti del capo della piccola gallinella americana nera con la coda spelacchiata.
Un giorno non si trovò più in giardino:
“E’ volata?”  “E’ tornata alla sua casa?”
“Peccato! L’avventurosa conoscenza ci ha davvero divertito”.

 

Chiamiamo questo racconto: la gallinella americana.