Tempo di vacanze. Spazi di tempo libero da dedicare ai piccoli anche raccontando loro storie.
Vi propongo allora questo mio racconto (che fa parte di un filone dedicato all'infanzia) con la speranza che possa rendere lieto qualche momento con i vostri figli.
(I diritti sono riservati come per tutti gli altri testi pubblicati sul mio blog)
Due sorelline se ne
stavano sedute su un tappeto nel soggiorno a giocare con uno scatolone che la
mamma aveva preso all’uscita del supermercato tra gli imballi da smaltire.
Dopo averne osservate la
forma e la dimensione, ci avevano fatto due grandi finestre e un portone
d’ingresso. Con i colori stavano cercando di rendere la casetta bella e
accogliente. E ci riuscivano anche bene!
Meglio di tanti giochi
già costruiti le due sorelline con fantasia aggiungevano particolari che
trasformavano l’imballo in una vera novità. La mamma si spostava tra la cucina
e il soggiorno per preparare il pranzo e intanto con lo sguardo osservava i
progressi nella costruzione.
Nei giorni precedenti,
poiché girava un topolino in giardino, il loro papà aveva messo un po’ di vischio
su un pezzetto di legno con un boccone di formaggio. Lo scopo era d' ingannare
il topo prendendolo per la gola ed … eliminarlo.
La mamma uscì in
giardino e … ”C’è una gallinella qui attaccata al legno. Venite a vedere.”
“ Ma da dove arriva
questa gallinella tutta nera? E’ piccola, è una gallinella americana. Dobbiamo
liberarla. ”.
E, staccandola dal
vischio sul legno, rimase la sua coda un
poco spelacchiata.
“Ma da dove è sbucata?
Qui vicino nessuno ha un pollaio”.
“Beh, fa niente
lasciamola stare. Qualcuno la cercherà o da sola tornerà al suo pollaio. Adesso
è spaventata!”
Invece la bestiola
liberata dall’incastro appiccicoso, se ne girava tranquilla nel piccolo
giardino, beccheggiando qua e là, completamente a suo agio già dopo pochi
minuti.
Era riconoscente della
ritrovata libertà di movimento?
La famiglia era
risultata simpatica e ospitale per il cibo subito a lei offerto?
La sera si avvicinava e
con il buio la gallinella si sistemò vicino alla casa, dove ormai aveva capito
che poteva trovare più caldo e riparo.
Trascorso un po’ di tempo la mamma disse alle due bimbe: “La gallinella non
ci lascia. Sarebbe bello che ci facesse trovare l’uovo”
Dopo pochi giorni, la
gallinella, quasi avesse capito di dover a quel punto ricambiare
dell’ospitalità ricevuta, fece trovare il regalo nel grande vaso di cotto con i
fiori che era posto in un angolo del
giardino. Eccolo lì l’atteso, insperato piccolo ovetto.
Poi continuò a giorni
alterni a mantenere il suo impegno. Brava gallinella americana!
Le due sorelline cercavano
l’ovetto, lasciavano gli avanzi di cibo
sempre allo stesso posto e si divertivano ad osservare i buffi e frenetici
movimenti del capo della piccola gallinella americana nera con la coda
spelacchiata.
Un giorno non si trovò
più in giardino:
“E’ volata?” “E’ tornata alla sua casa?”
“Peccato! L’avventurosa
conoscenza ci ha davvero divertito”.