CLICK AND LOOK (omaggio al regista Ermanno Olmi)

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mercoledì 30 novembre 2016

Il Cantadè ... ora ve lo spiego


Ho rinviato il discorso, la spiegazione da tempo.
Perchè il Cantadè? Cosa significa questa parola? E perchè è stata da me scelta?

Ora ve lo  dico.
Mi rimanda a mio papà e a una storia che mi raccontava.
...
Sono bambina, sono nel lettone con lui, cosa che non succede quasi mai, è domenica mattina ... una domenica mattina,
mio papà mi racconta una storia che ha riferimenti nel mondo contadino, nella Brianza,
forse attinge a qualche sparuto ricordo della sua mancata infanzia. 

Conosco questa storia che mi sta per raccontare perchè l'ho già sentita da lui. E' la stessa  ma ogni volta sento dentro le parole qualcosa di arcano. Sarà il linguaggio: parte in italiano e parte in dialetto. Sarà la trama che parte con passo lieve, ordinaria e poi si evolve a finire in un enigma che invece non è.
Si racconta di una persona che vive in un piccolo paese. Arriva poi qualcuno di molto povero, che potrebbe aver bisogno di qualcosa. ... Sopraggiunge la notte. Si sentono rumori strani, lontani e vicini e una voce che ripete un canto come una cantilena:
 ... "Io vado con gli angeli e con gli arcangeli e con il ... Cantadè ... e il manec del segurin ve' lassi lè!"

Ecco la parola magica. Ma cosa sta portando via lo sconosciuto entrato nel paese?
 ... gli angeli, gli arcangeli e ... il Cantadè! Sì è il canta giorno, quell'animale che ci preannuncia il giorno. Quel canto lontano che per molti ora è insolito  ma per chi vive in campagna è richiamo. E' il canto del gallo! E la persona, che è un ladro di polli, se ne sta andando via con il suo canto enigmatico.

Quando ho aperto il blog mentre cercavo un nome da attribuirgli mi è tornata in mente la storia e ho trovato bello e originale ricordare quel nome particolare. Anche solo dirlo comunica apertura, allegria e una certa curiosità. ... Il Cantadè

Mi è sembrato un nome di buon auspicio. Facile, semplice, colorato come una matita a punta Caran d'Ache e l'ho scelto.








martedì 8 novembre 2016

Il cammino


Vi propongo questo testo di una canzone non stranota di Ramazzotti. Ascoltatela anche in musica: è semplice, una sorta di ballata che solleva.
L'ho scoperta per caso anni fa e mi è servita.



Si parlava di te l'altra sera,
Si Diceva che non canti piu',
Quelle strofe di frontiera,
Belle come la tua gioventu'.

Ma se il cuore ha un'ala spezzata,
Devi solo curarla perché,
Non è ancora la fermata,
Altri viaggi aspettano te.

Dall'istinto che hai,
Di non cedere mai,
E' da questo lo sai,
Che riparte il cammino.

Ognuno di noi,
Ha la sua strada da fare,
Prendi un respiro ma poi,
Tu non smettere di camminare.

Anche se sembreranno piu' lunghe che mai,
Certe dure salite del cuore,
C'e' che ognuno di noi,
Puo' resistere sai,
Aggrappato ad un raggio di sole.

E se la vita ci frega,
Quando prima ci esamina e poi,
Solo dopo ce la spiega,
La lezione piu' dura per noi.

Ma ci insegna che ogni bufera,
Puo' strappare un bel fiore pero'
Non l'intera primavera,
Non puo' raderla al suolo non puo'.

Dall'istinto che hai,
Di non cedere mai,
E' da questo lo sai,
Che riparte il cammino.

Ognuno di noi,
Ha la sua strada da fare,
Prendi un respiro ma poi,
Tu non smettere di camminare.

Si comincia a morire nell'attimo in cui,
Cala il fuoco di ogni passione.

Ognuno di noi,
Ha il suo pezzo di strada da fare,
Segui il passo di un sogno che hai,
Chi lo sa dove puo' arrivare,
E chi lo sa.

Ognuno di noi,
Ha il suo pezzo di strada da fare.

Anche se sembreranno pui' lunghe che mai,
Certe dure salite del cuore,
C'e' che ognuno di noi,
Puo' resistere sai,
Aggrappato ad un raggio di sole,
Il sol sopra di noi,
Sopra di noi.
(testo di Eros Ramazzotti: Il cammino) 


domenica 6 novembre 2016


Ci sono tante persone degli Stati Uniti che mi visitano. Sono donne? Sono uomini? ... non lo so.
A pochi giorni dalle elezioni per la nomina del prossimo Presidente vorrei lanciare un appello a tutti a sostegno della partecipazione. 
Votare è un diritto e dovere di cui ultimamente non si vedono esattamente i confini, gli effetti. Sembra quasi che il proprio voto in fondo conti poco o nulla, lasciando così spazio ad un astensionismo in forte crescita. 
Vorrei invece sostenere l'impegno, l'importanza della partecipazione. 
Ognuno di noi ha in sè una carica positiva che si può esprimere anche attraverso l'espressione di un pensiero e di un pensiero di voto.
Andate a votare. Dite la Vostra. 
Lasciate il vostro segno sulla scheda!

Here are many US people visiting me. Are women? Are men? ... I do not know.
A few days before the election for the appointment of the next President would like to launch an appeal to all to support the investment.
Voting is a right and duty of which ultimately are not seen exactly the borders, effects. It almost seems that their vote counts for little or nothing at the bottom, thus leaving room for a growing abstention. 
I would rather support the work, the importance of participation. 
Each of us has in itself a positive charge that can also be expressed through the expression of a thought and thought of a vote.
Go and vote. Your say. 
Leave your mark on the card!






sabato 5 novembre 2016

tocchi d'autunno

Autunno  in versi poetici


Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle pioggie di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.
Vincenzo Cardarelli 




                                            San Martino 

La nebbia  a gli'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Giosuè Carducci


L'autunno porta con sè un intimo pensiero: tutto va verso qualcosa che sembra finire. Sotto la decomposizione di ciò che è caduto, come le foglie che stanno sul terreno, sta preparandosi un Nuovo. 
In silente, invisibile movimento la Natura,  apparentemente quieta e dormiente, sta già lavorando con sotterranee  musicali energie a riprodurre, riformare, rigenerare tutto quello che potrà essere goduto con l'arrivo della nuova bella stagione. 
Gli uccelli, le talpe, i bucaneve, i calicantus e muschi e tenere foglioline sui muretti saranno lì "ad aprirci le tende di velluto" per ammirare ancora una volta il grande spettacolo della Natura al prossimo inizio di primavera.
Intanto camminiamo su "tappeti meravigliosi" di intensi gialli, aranci e rossi riempiendoci di colori per scacciare i voli neri dei nostri brutti pensieri.



da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-24255>