CLICK AND LOOK (omaggio al regista Ermanno Olmi)

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venerdì 30 ottobre 2015

Expo

EXPO ... quasi Addio!

L’icona della presenza italiana all'Expo 2015 è l'Albero della Vita. Una torre di acciaio e legno, alta 35 metri, costruita al centro di un lago. E’ ispirata al disegno di Michelangelo per la pavimentazione della piazza del Campidoglio. L' idea è stata di Marco Balich, direttore artistico di Padiglione Italia che a tal proposito diceva: “Qual è l’identità italiana? E’ fatta da mille sfaccettature quindi l’unica è andare sopra a tutto e dire ‘cerchiamo di guardare in alto’ e cercare qualcosa che stia sopra tutto e che non sia solo la Nazionale di calcio”. 
Un disegno simmetrico dove le radici hanno la stessa importanza della chioma. Per essere "chioma" e svettare verso l'alto, tendere al futuro e a nuove sfide, bisogna necessariamente essere anche "radice", fermo ancoraggio nelle profondità calde della terra, alle tradizioni, alle esperienze passate.
C'è il simbolismo di un'energia positiva che l'Albero della Vita custodisce in sè ma allo stesso tempo irradia all'esterno. Tre milioni i costi di realizzazione, interamente sostenuti dalla aziende bresciane del Consorzio "Orgoglio Brescia".
Potrà essere oggetto di critiche, (come in effetti ci sono) perchè gli italiani hanno talmente tanto estro artistico che altro e altro avrebbero potuto fare ... è vero!
Resta in ogni caso un punto di riferimento della visita in Expo. Tutti passano a vederlo, alzando lo sguardo e aspettano lo spettacolo di fantasmagorie serali.

.... beh sono passati sei mesi e la quantità di persone che hanno voluto esserci è un dato incontrovertibile.
Basta andarci e guardarsi intorno. Molto, molto di più di quanto uno si immagini. 
Il mondo in movimento fatto di tante persone di ogni tipo e nazionalità. Tanti stranieri ma soprattutto tantissimi italiani.
Mi sono chiesta guardando l'andirivieni: "ma davvero tutte queste persone che cosa stanno cercando? che cosa sono venuti a trovare all'Expo?"  ....
Desiderio di novità? Di incontro con il mondo? Di poter dire di esserci stati? ... !!

giovedì 29 ottobre 2015


Ho fatto di tutto per comportarmi bene. Continuerò ad essere così perchè lo sento giusto, dovuto, normale. Nei confronti di tutti.
Mi piace dare pensieri di preghiera verso chi vedo in difficoltà, anche se non lo conosco. Resto colpita così, all'improvviso, semplicemente, perchè il mio sguardo vede la necessità dell'altro. Il mio pensiero chiede, invoca, supplica Colui che tutto può.  Miglioramenti, guarigioni, benessere. Mi ascolterà? Io ci provo seguendo gli esempi citati ... "bussa e ti sarà aperto".... "quale padre tra voi, se il figlio gli chiede il pane, gli darà una pietra?". Ecco di questo ha bisogno. Di quello, quello, quello! 
E' una preghiera che sento forte, piena di umana comprensione. Un gesto di fiducia che si eleva in Alto. Da farsi, lasciandosi "toccare" come accadde al Samaritano che, in  viaggio, incontrò un uomo derubato, lasciato sulla strada mezzo morto e,  passandogli accanto, lo vide e ne ebbe compassione. E si prese cura di lui.
Prendersi cura. "I care" ... quel ... me ne importa, mi sta a cuore, così caro a Don Lorenzo Milani.


Mi merito di essere trattata con rispetto. Mi merito gesti buoni e belli. Desidero stare nel giro del Bene. A questo genere aderisco. Anche se a volte il confine è labile tra il Bene e il Male, la mia intenzione è direzionata solo verso un unico verso. Quello che fa bene. Alla parte interiore.
Mi merito il bene.
Nella parola merito non metto compiacimento alcuno. E' una risposta attesa a un alfabeto di piccole lettere, di piccoli passi, di pensieri ed azioni. Che costruiscono. Che aderiscono a piani d'amore.
A questo sono stata chiamata. 
Dare e ricevere bene inserito nei gesti quotidiani quale trama di fondo del mio percorso di vita.
... e il male che gira intorno? ... risvoltarlo. Passarci in mezzo. Anche qui ... non ci è stato detto che la zizzania  cresce con il grano?  
Egli guarda nel “campo” della vita di ogni persona con pazienza e misericordia: vede molto meglio di noi la sporcizia e il male, ma vede anche i germi del bene e attende con fiducia che maturino».
E' bello ricordare che Dio ci aspetti con pazienza e ci perdoni sempre con misericordia. 


giovedì 15 ottobre 2015

omaggio a Gaber


Ci sono testi di canzoni italiane che sono poesia pura.


Quando sarò capace di amare
probabilmente non avrò bisogno
di assassinare in segreto mio padre
né di far l'amore con mia madre in sogno.

Quando sarò capace di amare
con la mia donna non avrò nemmeno
la prepotenza e la fragilità
di un uomo bambino.

Quando sarò capace di amare
vorrò una donna che ci sia davvero
che non affolli la mia esistenza
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.


Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa.

Quando sarò capace di amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei.


Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro

Quando sarò capace di amare
farò l'amore come mi viene
senza la smania di dimostrare
senza chiedere mai se siamo stati bene.

E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo.


Quando sarò capace di amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse
alcun appuntamento col dovere

Un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale
come un fiume che fa il suo corso.


Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.

Così vorrei amare.





                         (Amor di Emiliano Gentilini)


lunedì 5 ottobre 2015

Affidiamoci al nostro Angelo custode


Preghiera all'Angelo custode

Angelo di Dio
che sei il mio custode,
illuminami, custodiscimi, reggi e governa me
che ti fui affidato dalla pietà celeste.
Amen