EXPO ... quasi Addio!
L’icona della presenza italiana all'Expo 2015 è l'Albero della Vita. Una torre di acciaio e legno, alta 35 metri, costruita al centro di un lago. E’ ispirata al disegno di Michelangelo per la pavimentazione della piazza del Campidoglio. L' idea è stata di Marco Balich, direttore artistico di Padiglione Italia che a tal proposito diceva: “Qual è l’identità italiana? E’ fatta da mille sfaccettature quindi l’unica è andare sopra a tutto e dire ‘cerchiamo di guardare in alto’ e cercare qualcosa che stia sopra tutto e che non sia solo la Nazionale di calcio”.
Un disegno simmetrico dove le radici hanno la stessa importanza della chioma. Per essere "chioma" e svettare verso l'alto, tendere al futuro e a nuove sfide, bisogna necessariamente essere anche "radice", fermo ancoraggio nelle profondità calde della terra, alle tradizioni, alle esperienze passate.
C'è il simbolismo di un'energia positiva che l'Albero della Vita custodisce in sè ma allo stesso tempo irradia all'esterno. Tre milioni i costi di realizzazione, interamente sostenuti dalla aziende bresciane del Consorzio "Orgoglio Brescia".
Potrà essere oggetto di critiche, (come in effetti ci sono) perchè gli italiani hanno talmente tanto estro artistico che altro e altro avrebbero potuto fare ... è vero!
Resta in ogni caso un punto di riferimento della visita in Expo. Tutti passano a vederlo, alzando lo sguardo e aspettano lo spettacolo di fantasmagorie serali.
.... beh sono passati sei mesi e la quantità di persone che hanno voluto esserci è un dato incontrovertibile.
Basta andarci e guardarsi intorno. Molto, molto di più di quanto uno si immagini.
Il mondo in movimento fatto di tante persone di ogni tipo e nazionalità. Tanti stranieri ma soprattutto tantissimi italiani.
Mi sono chiesta guardando l'andirivieni: "ma davvero tutte queste persone che cosa stanno cercando? che cosa sono venuti a trovare all'Expo?" ....
Desiderio di novità? Di incontro con il mondo? Di poter dire di esserci stati? ... !!