Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e gli occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per gli occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova.
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.
La Vita nuova (o Vita nova) è un prosimetro di Dante Alighieri, cioè un testo composto da prosa e poesia. Fu composto dall’autore probabilmente negli anni tra il 1293 e il 1295.
Dante ricapitola una sua esperienza e cioè , la storia del suo amore per Beatrice.
Dalle parole dell’autore si nota che egli non vuole narrare semplicemente la propria vita, e che è interessato non tanto alla ricostruzione fedele di tutta la vicenda, ma più alla sua “sentenzia”, cioè al suo profondo significato.
Le fasi dell’esperienza amorosa dopo il primo incontro con Beatrice bambina all’età di nove anni, sono tre.
- Il secondo incontro, nove anni dopo. Beatrice saluta Dante per la prima volta, e genera così la massima felicità possibile per il poeta che, secondo i dettami dell’amore cortese, si sforza di mantenere nascosto il suo amore. Decide quindi di scegliersi una donna schermo, ossia una donna che costituisce il suo finto interesse allo scopo di proteggere la reputazione di Beatrice. Ella, però, sdegnata per la finzione, decide di negare il saluto al poeta, causandogli un’indicibile sofferenza.
- Il poeta decide di cambiare il proprio registro poetico. Non vuole più infatti descrivere la propria sofferenza, ma tessere solo la lode di Beatrice.
- La morte di Beatrice. Per fuggire al dolore, Dante trova nuova consolazione nello sguardo di una pietosa donna gentile; ma in una nuova visione gli appare Beatrice stessa, che lo ammonisce di non amare nessun’altra donna al di fuori di lei.
Il prosimetro si conclude con l’impegno di non parlare mai più di Beatrice “infino a tanto che io potesse degnamente trattare di lei”, letto da molti critici come una testimonianza dell’impegno alla stesura della Commedia.
L'amore secondo Dante Alighieri
Le tre parti corrispondono anche ai tre stadi dell’amore secondo Dante:
- Amore cortese, in cui si rintraccia l’equivalenza tra saluto e salvezza;
- Nuovo amore, interno, disinteressato, che si manifesta nella lode della creatura amata;
- Amore mistico perfetto, puro, astratto, senza legami con la realtà, ispirato al pensiero di Bernardo di Chiaravalle e Riccardo da San Vittore; Dante comprende che la donna è un tramite per giungere a Dio. Si tratta di un amore superiore, poiché il poeta ama semplicemente Dio, e tale amore contemplativo è sufficiente alla vita.
La Vita nuova non è un “romanzetto d’amore” o il racconto di una vicenda personale, ma la spiegazione in chiave allegorica di un’esperienza mistica, che sarà poi maggiormente approfondita nel percorso della Commedia, la Divina Commedia.