CLICK AND LOOK (omaggio al regista Ermanno Olmi)

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venerdì 25 maggio 2012

“Poco a poco si conquistano le altezze”

Lascio questa traccia:
“Poco a poco si conquistano le altezze”

E' iscritta in uno stemma che ho visto domenica in un luogo fantastico: Villa Balbianello.


Lo stemma è di Monzino Guido, esploratore, ultimo proprietario della villa Balbianello a Lenno.
Nel suo legato testamentario lasciò la villa in eredità al Fai. 

Guido Monzino, figlio del fondatore della Standa, nacque a Milano nel 1928 e trascorse parte della sua giovinezza nella villa di famiglia a Moltrasio.

Fu uno dei più grandi esploratori del nostro pianeta; la sua passione per l’avventura nacque alla metà degli anni ’50 del 1900, quando, in seguito ad una scommessa, scoprì la montagna ed il Monte Cervino.
Fu amore a prima vista con questa cima e con le guide di Valtournenche che, da allora, Monzino volle sempre con sé in ogni sua spedizione. Dai deserti di sabbia a quelli di ghiaccio, dalle vette più elevate alle latitudini estreme, Monzino si spinse ovunque ci fosse terra da esplorare.
Tutte le sue spedizioni recano l’impronta dell’organizzatore. Infatti studiava di persona i vari  problemi di logistica e di equipaggiamento per non lasciare nulla al caso.
Fra le 21 sue spedizioni merita un particolare cenno quella verso il Polo Nord nel 1971, condotta utilizzando strumenti, attrezzature ed abbigliamento tipici degli eschimesi. 

Vi consiglio di visitarla: il luogo vi sorprenderà.


giovedì 24 maggio 2012

Dio è diventato sconosciuto anche in Italia


IBenedetto XVI alla CXei

Benedetto XVI incontra i vescovi riuniti in assemblea e chiede loro di puntare all’essenziale della fede cristiana per evangelizzare nuovamente il Paese


Il Papa: Dio è diventato sconosciuto anche in Italia

  
Benedetto XVI ha quindi messo in guardia dalla «razionalità scientifica» e dalla «cultura tecnica» che travalicando i loro ambiti pretendono «di delineare il perimetro delle certezze di ragione unicamente con il criterio empirico delle proprie conquiste, e ha citato l’emergere «a volte in maniera confusa»,  di «una singolare e crescente domanda di spiritualità e di soprannaturale, segno di un’inquietudine che alberga nel cuore dell’uomo che non si apre all’orizzonte trascendente di Dio».
  

Il cuore dell’annuncio cristiano, ha ripetuto Ratzingter citando le parole di Papa Wojtyla «non è un concetto, una dottrina, un programma soggetto a libera elaborazione, ma è innanzi tutto una persona che ha il volto e il nome di Gesù di Nazareth, immagine del Dio invisibile». Purtroppo, ha aggiunto, «è proprio Dio a restare escluso dall’orizzonte di tante persone; e quando non incontra indifferenza, chiusura o rifiuto, il discorso su Dio lo si vuole comunque relegato nell’ambito soggettivo, ridotto a un fatto intimo e privato, marginalizzato dalla coscienza pubblica». Da qui deriva la «crisi che ferisce l’Europa, che è crisi spirituale e morale».


Ratzinger ha ricordato che per questo scopo ha indetto l’Anno della Fede, che inizierà l’11 ottobre, e ha citato nuovamente il precedessore per affermare che la nuova evangelizzazione «deve essere, come insegna questo Concilio, opera comune dei Vescovi, dei sacerdoti, dei religiosi e dei laici, opera dei genitori e dei giovani». Il Papa ha concluso: «Dio è il garante, non il concorrente, della nostra felicità, e dove entra il Vangelo – e quindi l’amicizia di Cristo – l’uomo sperimenta di essere oggetto di un amore che purifica, riscalda e rinnova, e rende capaci di amare e di servire l’uomo con amore divino».

 
Al termine del suo discorso, Benedetto XVI ha recitato una sua preghiera allo Spirito Santo, nella quale tra l’altro si afferma:
Spirito di Vita, che in principio aleggiavi sull’abisso, aiuta l’umanità del nostro tempo a comprendere che l’esclusione di Dio la porta a smarrirsi nel deserto del mondo, e che solo dove entra la fede fioriscono la dignità e la libertà e la società tutta si edifica nella giustizia».

sabato 12 maggio 2012

Per te

... ricordo il tuo braccio dove, da bambina, mi piaceva appoggiare il viso annusando il tuo buon profumo di pulito. Ripensandolo ora ricordo profumo di rose delicate.

Per te mamma tante rose e un grande abbraccio.
Dovunque tu sia so che tutto quello che puoi fare per me lo continui a fare.