Per fare un vestito ad
Arlecchino ci mise una toppa Meneghino, ne mise un'altra
Pulcinella, una Gianduia, una Brighella. Pantalone, vecchio
pidocchio, ci mise uno strappo sul ginocchio, e Stenterello, largo di
mano qualche macchia di vino toscano. Colombina che lo cucì fece un
vestito stretto così. Arlecchino lo mise lo stesso ma ci stava un tantino
perplesso. Disse allora Balanzone, bolognese dottorone: "Ti assicuro e
te lo giuro che ti andrà bene li mese venturo se osserverai la mia
ricetta: un giorno digiuno e l'altro bolletta!".
Pulcinella aveva un gallo; tutto
il giorno vi andava a cavallo, con la briglia e con la sella. Viva il
galletto di Pulcinella!
Pulcinella aveva un gatto; tutto il giorno
saltava da matto, suonando una campanella. Viva il gattino di Pulcinella!
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Carnevale vecchio e
pazzo Gabriele D'Annunzio
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Carnevale vecchio e pazzo s'è
venduto il materasso per comprare pane, vino, tarallucci e cotechino. E
mangiando a crepapelle la montagna di frittelle gli è cresciuto un gran
pancione che somiglia ad un pallone. Beve, beve all'improvviso gli
diventa rosso il viso poi gli scoppia anche la pancia mentre ancora
mangia, mangia. Così muore il Carnevale e gli fanno il funerale: dalla
polvere era nato e di polvere è tornato.
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