I comportamenti morali pescano da ciò che si ritiene siano le cose giuste da fare.
Le credenze culturali e religiose svolgono un ruolo importante nel dare il metro di misura di
ciò che si può ritenere giusto e sbagliato.
Gli insegnamenti familiari fin dalla prima infanzia, gli esempi visti, lasciano certamente una forte impronta che segnerà quello che sarà poi il comportamento adulto.
Alcune catene di trasmissione possono essere spezzate o ridisegnate dal libero arbitrio, dall'accresciuta consapevolezza e dalla critica matura.
In certi casi questa fase di maturità fa interrompere anche comportamenti sbagliati, viziati, anche talvolta messi come dis-educazione in fase infantile.
Se un bambino riceve "bastonate" come forma educativa non è detto, per fortuna, che ripeta lo stesso comportamento nei confronti di un proprio figlio.
I comportamenti non sono solo rituali possono evolvere e migliorarsi.
Una regola comportamentale ritenuta a diverse latitudini equa è quella definita aulica "Fare agli
altri quello che vogliamo sia fatto a noi" o altrimenti detta "Non fare agli altri quello che non vogliamo sia fatto a noi". La prima versione cioè fare agli altri... è più forte moralmente nella sua spinta positiva.
Siamo tutti fallibili e sempre commettiamo errori. Rendersene conto, cambiare il tiro richiede coscienza e il coraggio del vedere oltre l'ombra del nostro Io.
Imparare sempre!