APOLOGO DI MENENIO AGRIPPA
La prima profonda frattura tra i patrizi (i discendenti dei patres, gli aristocratici ) e i plebei (dal greco plethos, gran numero o moltitudine) avviene in occasione d'una vittoriosa campagna contro i Sabini e gli Equi.
Nonostante il parere contrario di Publio Valerio Publicola il Senato rifiuta di dividere bottino e terre con la moltitudine di plebei, che avevano militato nell'esercito: si scatena così la rivolta.
L'esercito si ritira sul Monte Sacro o sull'Aventino, attuando il primo caso di disobbedienza civile. I patrizi ben presto però capirono che senza i Plebei la vita era impossibile. Chi coltivava la terra? chi cuoceva il pane? chi poteva fermare il nemico in caso di guerra?
Fu deciso di mandare alla plebe come parlamentare un vecchio patrizio, il senatore Menenio Agrippa, uomo giusto e amato, con il compito di persuaderli a ritornare in città. Ai Plebei Agrippa si rivolse raccontando così:
« Una volta le membra dell’uomo, constatando che lo stomaco se ne stava ozioso [ad attendere cibo], ruppero con lui gli accordi e cospirarono tra loro decidendo che le mani non portassero cibo alla bocca, né che la bocca lo accettasse, né che i denti lo confezionassero a dovere. Ma mentre intendevano domare lo stomaco, a indebolirsi furono anche loro stesse, e il corpo intero giunse a deperimento estremo. Di qui apparve che l’ufficio dello stomaco non è quello di un pigro, ma che, una volta accolti, distribuisce i cibi per tutte le membra, e quindi tornarono in amicizia con lui. Così senato e popolo, come fossero un unico corpo, con la discordia periscono, con la concordia rimangono in salute. »
Questa storia voleva mettere in evidenza come nello Stato, alla stessa stregua del corpo umano, ognuno svolge una funzione importante e vitale.
Cosa successe poi? ...
I ribelli si convinsero ad accettare il compromesso che veniva loro offerto dal Senato Romano e insieme a Menenio Agrippa formalizzarono le loro richieste.
Si arrivò così all'istituzione dei tribuni della plebe, il cui scopo era quello di proteggere i plebei dagli abusi del potere.
Era il 494 a.C.